09/04/16 CORRI CON PAOLO

Scoop di pregio, l'arrivo di Gianfranco Baldini a Montecarlo. Anche il famoso Baldini ha partecipato alla mitica CORRI CON PAOLO, dove oltre 3000 giovani partecipanti, hanno scorrazzato e giocato in quel di Montecarlo

Io amo i Pirati a Montecarlo by Loris Neri
Migliaia di partecipanti, Paolo non è solo by Daniele Fedi

Io amo i Pirati a Montecarlo

Correre è l'opzione più importante.

E' come l'airbag in una macchina, averlo ti può salvare, e così lo è la corsa. Almeno per il sottoscritto.

Sono minuti, ore, e chilometri che diventano la parte migliore della mia vita.

E' l'interagire più bello che posso condividere con il mio corpo e quello che mi circonda.

Mi diverto a farlo da solo tra i boschi delle Cerbaie e la via Francigena, passando di rado su strade asfaltate.

E negli ultimi mesi sto così centellinando le mie apparizioni nelle manifestazioni podistiche.

Vuoi per il tempo libero che ora possiedo, vuoi perché "Nessun posto è come Casa".

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Ci sono corse a cui difficilmente dico di no. Legate a luoghi e situazioni che apprezzo, a motivi di vario genere, magari associati ad un percorso piacevole, a località belle, ad un'organizzazione divertente e laboriosa, e se possibile, ad un pizzico di beneficenza.

Tutte soluzioni che sembrano scritte per la manifestazione Aiuta a Vivere - Corri con Paolo.

Luogo di destinazione: Montecarlo.

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Dopo un mesetto dall'ultima mia scorrazzata organizzata in quel di Chiesina Uzzanese, mi riaffaccio nel mondo podistico. E posso dire di aver ritrovato il mio mondo.

Credevo di passare inosservato.

Che molte persone si fossero scordate di me, ed invece, fin dai primi passi sul terreno montecarlese vengo accolto da braccia aperte, sorrisi amichevoli, pacche sulla schiena, e mani tese.

Bellissimo!

Ancor più lodevole è l'atmosfera che si respira qua.

Montecarlo sembra progettata per la fantasia, il divertimento sano, i colori accesi.

Così mi trattengo più del dovuto.

Vado ad iscrivermi -ricevendo un doppio cartellino, che con tutta la mia onestà restituisco subito-

"Viva l'onestà" mi dicono.

"Vengo pure a fare beneficenza, mica a rubare 3 euro" rispondo citando casi di furbizia altrui.

Fatto ciò incomincio a correre lungo via Roma.

Così, tanto per dire. Perché oggi mi sa che con tutta questa gente sarà molto difficile farlo.

Due passi dopo la mia partenza rimango impigliato nella rete di giocosi pescatori.

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Risalgo lungo il paese e vado verso Montichiari.

Come ogni anno vengo sommerso e sorpreso da tutto questo movimento giovanile.

Correre diventa irrilevante, perché, nonostante le gambe si muovano e i piedi scalpitano, la velocità è l'ultimo dei miei desideri.

Anzi, vorrei che tempo e spazio si fermassero, e io potessi restare fermo a guardare località e persone il più a lungo possibile.

Vorrei farlo come se fossero le statue di un museo delle cere. Vorrei tutto fermo ad oggi pomeriggio.

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Così me ne scendo nel tornante boschivo, soffermandomi a fotografare momenti, corpi e volti insoliti da trovare ogni domenica mattina durante le nostre corse.

Vedo bimbi saltellanti come robot giocosi.

Osservo cani di varie taglie legati, tramite un guinzaglio, al proprio amore incondizionato.

Quello che non si lascia a distinzioni tra razze, colori, religioni, e sesso come succede per gli umani.

Ammiro le ragazzine dall'aria felice e sbarazzina, col pettorale colorato "Corri con Paolo".

Mi emozionano i passeggini portati dalle famiglie strette mano nella mano.

Gioisco tra tutti quei palloncini, e quelle manine ciak-ciak che svolazzano nell'aria.

Sono tutti attimi da fermare, come quadri affissi nelle teche, e che mi riempiono e mi travolgono il cuore.

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Intanto proseguo nella mia pseudo corsa. Gustandomi tutto quello che mi circonda:

Gli alberi che si muovono ai lati della strada.

I cespuglioni di ginestre e gli arbusti pieni di verdi foglie che sembrano scappare via.

Le nuvole grigie, e alcune bianche come latte, volteggiare nel cielo.

Apprezzo l'unità delle persone che trovo oggi, ma come sempre ammiro le bellezze che mi passano vicino.

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E così, dopo essere passato in via della Verruca, sceso a San Giuseppe, e poi in via di Cercatoia Alta, arrivo a San Giuseppe, dove c'è il campo sportivo.

Supero il ponte e mi soffermo a quel ristoro infinito.

La sosta è assai prolungata.

Mi fermo a mangiare del buon dolce, a bere, a chiacchierare, a fotografare, ad abbracciare.

Mi divulgo a ricambiare sorrisi.

Un enorme mucchio di persone, dove perfino i più incalliti podisti, quelli legati al cronometro e ai secondi, si soffermano più del dovuto.

Riparto insieme ad altre persone, facendo segno ad alcuni automobilisti di rallentare.

In questo momento i padroni della strada siamo noi.

Nastro colorato portatore di felicità.

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Un passo lento e divertito mi consente di giungere in via Poggio Baldino.

Ho sempre piacere a correre, ma oggi mi gongolo godendomi questi minuti, perché non capita spesso di trovarmi travolto dall'innata simpatia di tutti questi partecipanti.

Tutti un po' Pirati (pure io ho messo la bandana in testa), e sono sicuro che dal Paradiso (o un luogo molto simile a questo) il Nostro caro Paolo si deve essere divertito pure lui.

Si deve essere riempito il volto di sorrisi, consapevole di quanto gli vogliano bene i suoi Amici, quelli che lui ha, purtroppo, lasciato troppo presto.

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Proseguo su queste strade annaffiate dal vino e dall'olio d'oliva, continuando lento e avvicinandomi al centro del paese.

Proseguo su queste salite morbide, accarezzate dal vento d'aprile che pare sospingere i soffioni fino a farli rimanere sospesi in aria, prendendo il posto delle nuvole.

Con calma, ma senza arrendermi mai, mi faccio l'ultima salita, quella di via Tredici.

Poi svolto a sinistra e discendo per qualche metro, per immettermi nello sterrato, dove mi stringo passando tra il muro in pietra, e i verdi uliveti.

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Il tracciato è il solito dell'anno scorso, forse ce ne saranno di migliori, di più piacevoli da correre.

Si potrebbe andare al Quercione, a quel Vecchio Gigante per vederlo stringere tutti quei bambini.

Si potrebbe fare qualche tratto di bosco in più.

Si potrebbe...

Ma che m'importa della corsa. Di dove e di come.

L'importante era esserci, di unirsi all'immensa voglia di fare qualcosa, di dare voce all'AGBALT, perché tumori e leucemie non continuino a portarci via le persone care.

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Al prossimo anno.

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Dovere di cronaca è ringraziare tutti quelli che si sono prodigati per questa importante manifestazione.

Mi dispiace che giornaletti e televisioni locali non l'abbiano pubblicizzata.

I ristori erano superlativi, e i chilometri trascorsi 9,850. Io li ho fatti in 1h08.19, ma il tempo che mi resterà nel cuore questa corsa sarà molto, ma molto più lungo.

Loris Neri - Podistica Galleno