I Vincitori di Galleno
Mi piace scrivere delle corse cui ho partecipato o dove ho reso servizio e quando venerdì Liliana e Gianni mi hanno chiesto di dare una mano, ero contento perché avrei potuto raccontare ancora una volta la Scarpinata delle Cerbaie.
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Sabato mattina siamo andati a rifinire il tracciato. Scendeva qualche goccia di pioggia. Nel pomeriggio ho divagato correndo i miei 20k lungo la via Francigena e il sottobosco del Parco Robinson. Era tutto bello e vedere quei nastri biancorossi sventolare leggiadri mi riempiva d'orgoglio.
Sabato sera autentiche bombe d'acqua stavano trasformando la via Romana in una striscia di mare. Il diluvio non voleva smettere e così durante il mio dormiveglia notturno continuavo a immaginarmi quel tratto di bosco che attraversa Le Querce e il guado a Taralli, lo stesso che avevo oltrepassato asciutto poche ore prima.
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La sveglia è stata implacabile, mentre la pioggia pareva attenuarsi. Alle 6.25 ero al campo sportivo di Galleno.
La Scarpinata delle Cerbaie è annullata.
Sono caduti alberi proprio nella zona de Le Querce.
Il passaggio a Taralli è improponibile.
La via Francigena a Molin del Topo è un fiume di sassi, mota e acqua.
L'antico selciato in pietre è pericoloso per gli scivolamenti. (Vi assicuro che cadere sopra quei sassi, per quanto storici sono, non è gradevole.)
I campi dei parcheggi sono a rischio pantano.
L'autoambulanza non verrà. Il Picchiotti non ci porterà la pasta fresca.
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La nostra scelta è stata sofferta. A nessuno piace dire di no verso chi è venuto per renderti soddisfatto per quello che avevi preparato.
Lo so, ho corso più volte su percorsi impossibili:
Staffoli (-12°) e Cascine di Buti con la neve e il ghiaccio.
San Pierino, Cerretti, Santa Croce, Castelfranco, con la mota e l'acqua sopra i polpacci.
Le ho corse, mi sono lamentato, ma ho scelto io di farlo. Nessuno mi aveva obbligato o forzato.
Anni fa avevo proposto il piano B con un percorso alternativo in caso di maltempo, ma mi era stato detto che i tracciati per motivi di sicurezza devono essere già definiti alle forze dell'ordine e per i permessi comunali.
Mi è tornata in mente la Maratona di Pisa, annullata per neve, ma il comunicato ufficiale era giunto alle 23 della sera prima. Non il massimo della regolarità.
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Mi è dispiaciuto vedere persone scontente, e non ammirare quei sorrisi piacevoli che solo i podisti felici mi sanno regalare.
Mi sono avvilito nell'udire qualche parola inadatta.
A Galleno, ma sono sicuro in tantissimi altri luoghi, non esistono il piano B e un percorso sicuro.
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A me non frega niente dei premi alle società, dei timbri, dei cartellini e anche dei Trofei. Fatti vostri, non di me che amo la corsa.
Ho visto i Vincitori di Galleno (Moreno, Enzo, Fabrizio) e credo che anch’io avrei fatto come loro, se fossi stato un podista preparato per correre ma costretto a rinunciare a causa di motivi meteorologici: Sarei andato a correre per conto mio sopra un tracciato ideato da me.
Ho scritto questo resoconto proprio per quei tre volti soddisfatti con la coppa in mano.
Bravi ragazzi, avete fatto la cosa migliore.
Correndo avete reso solare una mattinata piena di pioggia.
Loris Neri
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