Attraverso le colline PuccinianeNel giorno dell' Epifania, seconda puntata nelle corse non competitive e precisamente siamo in quel di Bozzano per la marcia denominata "Attraverso le colline Pucciniane", anche oggi è il freddo a farla da padrone e nonostante ciò molti ardimentosi si sono presentati,sarà anche perché il premio presenza consiste nella calza della befana e visto la longeva età dei partecipanti e come rivivere vecchi ricordi d' infanzia, poi per ricordarcelo ancor meglio il gruppo sportivo del Canapino ne ha portata una, non a cavallo di una scopa ma col più tradizionale Miccio con in groppa il dono più prezioso per l' epoca in cui è nata la dolce vecchina, arance e mandarini.
La marcia è organizzata dal gruppo donatori di sangue Fratres e consta di quattro percorsi, si va dai tre Km, cinque, dieci fino ai venti Km, tanto lunga quanto dura visto il percorso molto impegnativo in cui si dipana, fatti i primo tre km intorno al paese ospitante la strada comincia subito a salire con brevi ma impegnative pendenze, queste comunque sempre all' interno di tratto boschivo, lontano dai raggi solari che non riescono a penetrare la fitta vegetazione. Da qualsiasi parte volgi lo sguardo tre sono le cose che vedi, il lago di Massaciuccoli e in lontananza il mare e le imponenti colonne dell' autostrada che sovrastano le gole di queste belle colline.
Il percorso è a tratti impegnativo,con scivolosità in agguato, ma nei tratti più impervi ci vengono in soccorso cartelli avvisatori e personale ben dislocato e ben disposto, oltre la bellezza del paesaggio già citato costeggiamo la casa estiva del compositore Lucchese Giacomo Puccini, una villa immersa nell' anonimato più assoluto, senza un qualsiasi cartello che ne citi l' appartenenza.
Lungo il tragitto troviamo quattro ristori fortunatamente con tè caldo e gli immancabili Befanotti, intesi come forme geometriche di biscotti e non di persone, tanti gli amici che ci salutano cui lo ricambiamo volentieri fermandoci anche a chiacchiera, tanto in queste circostanze non c'è l' ansia da prestazione ( ma quando mai), anzi serve anche per tirare il fiato.
Come detto, salite impegnative, ma anche discese spezza gambe ( mai contento ) per questa che rimane comunque una bella tapascionata, un grazie agli organizzatori, ai volontari sul percorso che hanno vegliato sulla nostra incolumità e gli addetti al ristoro che si sono sobbarcati una buona dose di freddo fermi ad aspettarci. |