01/01/17 Santa Croce sull Arno

La prima mattina dell' anno si presenta con una grande alba ed una temperatura gelida, meno tre gradi dice il display dell' auto e viaggiando nelle depressioni territoriali che ci conducono in quel di Santa Croce sul' Arno per prendere parte alla prima corsa dell' anno arriviamo a toccare i meno sei, forse lasciare il tepore caldo del letto è stato un azzardo, chissà quanti saranno coloro che si sono decisi ad una levataccia come noi.

23 Maratonina di carnevale by Claudio Landucci

23 Maratonina di carnevale

La prima mattina dell' anno si presenta con una grande alba ed una temperatura gelida, meno tre gradi dice il display dell' auto e viaggiando nelle depressioni territoriali che ci conducono in quel di Santa Croce sul' Arno per prendere parte alla prima corsa dell' anno arriviamo a toccare i meno sei, forse lasciare il tepore caldo del letto è stato un azzardo, chissà quanti saranno coloro che si sono decisi ad una levataccia come noi.

La corsa giunta alla ventitreesima edizione prende il nome di "Maratonina di carnevale", evidentemente la prima edizione si teneva nel periodo carnevalesco ed è poi stata spostata a questa data oramai da diverse stagioni, oggi arriviamo più tardi del solito, sono quasi le nove ma visto che la giornata riveste una particolare festività l' orario di partenza è stato prorogato fino alle nove, ma la voglia di salutare il nuovo anno con una corsa ha fatto sì che quasi tutti i partecipanti siano già in viaggio e al nostro arrivo la grande sala che ci ospita è pressoché vuota, pochi i capi gruppo presenti, solo gli organizzatori intenti nella preparazione del ristoro finale.

Ad organizzare la marcia è il gruppo sportivo degli Spensierati, vari sono i percorsi che ci vengono offerti vanno dal più corto tre km,ai sette, quattordici e il più lungo venti Km, sicuramente il più affascinante visto che ci porta ad attraversare la riserva naturale di Montefalcone e il parco Robinson posti ancora quasi incontaminati, quasi perché qua e là l' uomo ha lasciato dei suoi poco onorevoli ricordi sotto forma di spazzatura, quando meno te lo aspetti ti imbatti in alcune costruzioni cui non sai dare il valore e l' utilità fatta eccezione per un piccolo cimitero di campagna seguito da una chiesa, cippi corrosi dal tempo in cui campeggiano scritte non più riconoscibili, strutture piramidali nascoste dalla vegetazione.

Al interno della riserva naturale calpestiamo un tratto della via Francigena, refuso antico dove stanchi pellegrini si accingevano diretti a Santiago di Compostela o verso Roma, vuoi per devozione, per richiedere grazie o solo per scontare peccati, proseguendo il cammino ci imbattiamo in una cascina dove all' ingresso vi è una bacheca con varie impronte in gesso probabilmente di una fauna che risiede o risiedeva al' interno della tenuta protetta ma che non ci è dato di vedere in tutto il nostro girare, gli unici animali sono alcuni uccelli rinchiusi nel centro C.I.T.E.S gestito dal corpo forestale dello stato dove ripara quella fauna sfortunata incappata in chissà quale disavventura.

Il gelo della notte ha reso il paesaggio circostante di un colore bianco iridescente, i piccoli rivi sono gelati così come ghiacciato è il lago che attraversiamo fortunatamente nel nostro peregrinare ci vengono in aiuto i vari ristori in cui dei infreddoliti inservienti non ci disdegnano auguri ed allegria, qui di quel che c'è non manca nulla, acqua, tè, biscotteria, vino prosciutto tagliato fresco al momento, tutto questo invoglia molti ad intrattenersi oltremodo festeggiando così al meglio il nuovo anno.

Concludiamo la tapascionata così come siamo partiti, quasi solitari ma ancora ben supportati dagli organizzatori con un ristoro ancora funzionale e con un brindisi finale.

Certo questa non è una corsa contornata da bellezze architettoniche, ma vuoi mettere il fascino che ci offre la natura, fuori dal caos metropolitano con gli unici rumori che altro non sono se non i nostri passi o le voci e le risate che si sprigionano ai vari ristori,poi oggi il percorso non è il medesimo che abbiamo corso l' ultima volta e questo lo rende anche meno monotono.