Lettera aperta ai Comitati Lettera aperta ai Comitati podistici dei Trofei Lucchese Pisano e Tre Province
Cari Comitati cari Presidenti
come avrete notato quasi ogni domenica si presenta il problema dell'eccessivo affollamento dei luoghi in cui si effettua il raduno dei podisti per le nostre manifestazioni domenicali; in certi casi si hanno situazioni parossistiche: a Ponsacco a dicembre vidi la gente uscire dalla finestra, ad Acciaiolo di Fauglia in gennaio la gente usciva uno per volta perché si scendeva da una scala sulla quale per di più stazionava della gente a chiacchiera, una volta negli anni passati per uscire dalla Casa Culturale di San Miniato dopo aver ottenuto il cartellino impiegai ben dieci minuti!
Questo comporta una situazione di pericolo che ci viene imposta ogni domenica contro ogni ragionevolezza: il distribuire tutti i cartellini insieme alla stessa ora, sia essa le 8 o le 7,30, fossero anche per assurdo le 6 o le 10 comporta un picco di compresenze che nessuna struttura è in grado di assorbire senza comportare resse incivili e situazioni di pericolo.
Voi Comitati e Presidenti siete consapevoli di queste condizioni che ci imponete di sopportare ma non fate niente per rimediare: queste situazioni si sono cominciate a creare quando nel 2010 avete introdotto questa nuova regola, che, se è giusto valutare un atto dai suoi risultati, si è rivelata fallimentare. Bisogna aver il coraggio di dire che si è sbagliato e non arrampicarsi sugli specchi per attribuire la colpa a questo o a quel fattore, né cercare di escogitare nuove regole che aggiunte al caos provocato dalle regole attuali che voi avete voluto introdurre potrebbero aggiungere caos al caos oltre che produrre nei podisti un senso di frustrazione e di vessazione.
Per non dare l'impressione a eventuali critici faciloni che io parli per spirito polemico cito la normativa vigente, il DM del Ministro dell'Interno del 19/8/1996 parzialmente modificato dal DM del Ministro dell'Interno del 6/3/2001: in sintesi il primo decreto distingueva due tipi di ambienti, uno in cui era consentita una densità massima di 0,7 persone per metro quadro e uno, essenzialmente le discoteche , in cui la densità massima saliva a 1,2 persone per metro quadro; il secondo, quello del 2001, estendeva la densità massima consentita di 1,2 persone / metro quadro ad una serie di ambienti. Quindi anche ammettendo che i locali di natura diversa in cui ci ritroviamo possano rientrare nei parametri più larghi MAI si deve superare un indice di affollamento di 1,2 persone/metro quadro; il che vuol dire che in un bar con 100 metri quadri di superficie (penso si debba considerare il netto escludendo il bancone) non possano stare più di 120 persone. Alla facile obiezione che a volte ci possono essere situazioni imprevedibili e che in questi casi si conta sul buon senso e sulla tolleranza sia delle persone che delle pubbliche autorità obietto che in queste situazioni la calca è ben prevista e si ripete in violazione delle norme di legge ogni domenica. A voi Comitati e Presidenti la responsabilità.
Chiedo inoltre a Comitati e Presidenti se l'affollamento che ci viene inflitto ogni domenica non accresca secondo loro la possibilità di contrarre malattie infettive quali quelle che interessano le vie respiratorie e in questo particolare periodo anche la meningite.
Chiudo ringraziando comunque chi col suo impegno mi consente da più di quarant'anni di coltivare questa mia passione domenicale: osservare senza nascondermi dietro un dito quel che non va non mi impedisce di apprezzare ciò che va.
Pisa 4 febbraio 2016
Cordiali saluti
Alessandro De Cristofano
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