08/11/15 35^ maratona della città di Li

35^ maratona di Livorno

In una domenica insolitamente baciata dal sole ( ma non di prima mattina ) la città Labronica accoglie noi stakanovisti della corsa, in tante edizione che ci hanno visto presenti, questa è la prima volta che non veniamo sferazati dal vento e dalla pioggia.

35^ maratona della città di Livorno by Claudio Landucci

35^ maratona della città di Livorno

In una domenica insolitamente baciata dal sole ( ma non di prima mattina ) la città Labronica accoglie noi stakanovisti della corsa, in tante edizione che ci hanno visto presenti, questa è la prima volta che non veniamo sferazati dal vento e dalla pioggia.

Sono ben 35 le edizioni di questa gara che nei numeri ( maratona ) proprio non riesce a decollare, fortuna vuole che quel vulcano di idee che è Il Meini abbini ad essa anche una mezza, una maratona in coppia da disputarsi in quattro e l' immancabile stracittadina, questo comporta un lievitamento delle presenze anche se nella distanza regina i pochi temerari rischiano di correre in solitaria sempre che molti non tengano lo stesso ritmo.

Si arriva la mattina presto per ritirare il pettorale, recarci agli spogliatoi cambiarsi e tentare un minimo di riscaldamento,questa è l' ennesima levataccia, una delle tante lunghe interminabili per lo più dedicate al lavoro, questo certamente non aiuterà nella prestazione,non che si aspiri a chissà che, come sempre il fine ultimo rimane quello di tagliare il traguardo ma non dispiacerebbe una volta arrivati alla fine della fatica essere gratificati da quei numeri impressi nel display, saggio sarebbe arrivare il giorno prima e pernottare in loco ma con questi chiari di luna, albergo e costo non sempre esiguo delle iscrizioni non è cosa facile.

Con tutte le possibilità che qui ci vengono offerte, oggi siamo un bel numero di podisti/ atleti, circa un migliaio nella mezza, meno di duecento nella maratona, alcune decine le staffette, molti per la stra Livorno perlopiù giovani dell' accademia navale.

La partenza fissata per le ore nove subisce qualche minuto di ritardo in parte dovuto al fatto che molti degli attori della gara stazionavano oltre la linea di partenza, prima del via il saluto del primo cittadino, l' inno di Mameli suonato dalla fanfara della Folgore, poi lo sparo, se c'e stato non lo ho sentito, in compenso si udiva eccome la voce dello speaker che oggi era il mio presidente Graziano Poli.

Il percorso che ci dicono essere cambiato attraversa in lungo e largo il centro cittadino, costeggiando il mare, il porto, le maggiori piazze della città, queste risuonanti della musica di varie orchestrine ivi dislocate, un tuffo al cuore poi lo ho avuto quando mi si sono parate innanzi delle mura che mi facevano credere essere nella bella città Lucchese, peccato il mancato passaggio all' interno dell' accademia navale dove costeggiavamo il brigantino destiato alla preparazione dei nostri futuri marinai.

Un tracciato questo nuovo che non faceva presagire ad un buon tempo pregno come era di curve, contro curve arzigogoli, qualche salitella, poco o inesistente il traffico veicolare, almeno nell' arco di tempo della mia prestazione, all' ultimo con la fatica che ti attanaglia le membra e che ti annebbia la vista, giungere all' ingresso della pista di atletica di fa fare nuovamente pace con la corsa e i pensieri cupi che fin lì ti hanno accompagnato, questa e mai più scompaiono, un segno di ringraziamento al cielo, un occhiata al cronometro ti riporta nello scoramento ma comunque ti dici, anche questa è fatta.

Stando in attesa dell' arrivo della Katy e scattando qualche foto ti accorgi che infine è una festa per tutti. distrutti e non vi è sempre un ringraziamento al proprio compagno di ventura.