11/10/15 MARCIA NEI BOSCHI DI CALCINAIA

Strani animali verdi tinti con l'evidenziatore...si aggirano nei boschi di Calcinaia per una corsa ottimamente organizzata ed un clima perfetto per correre. Da notare la migliore segnaletica dell'anno.

Dall'Arno alle Cerbaie tutto compreso by Loris Neri
Edizione perfetta, cartelli da premio, tempo bello...animali gialli e verdi by Daniele Fedi

Dall'Arno alle Cerbaie tutto compreso

Un ginocchio gonfio e rimango fermo per un po'.

Rientro a correre, ed ogni metro che faccio pare di scavalcare un fossato, di portarmi appresso una carriola piena di mattoni, di sentirmi più un mocio vileda che un podista con la voglia di correre.

Ancora adesso, mentre sto scrivendo, i muscoli delle gambe, delle braccia e di chissà quale parte del corpo, sembrano lamentarsi e darmi dello scemo.

Ma da qualche parte dovevo pur ricominiciare. Così ho approfittato di questa piacevole corsa dentro le Cerbaie e mi sono diretto a Calcinaia.

Tutto fa parte dei problemi della vita, dell'età che avanza, del lavoro duro, del mio sport un po' faticoso.

Passeranno anche queste. E c'è chi sta pure peggio di me.

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Sulla Sarzanese sono fermato dai vigili per due volte nello spazio di pochi metri. Stanno sopraggiungendo i podisti della domenica. Accendo la digitale, e così scatto la prima foto.

Vado a parcheggiare, poi m'iscrivo, e stimolato dal Bartalini Junior, mi avvio verso il Bacino Remiero.

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Il tratto sul lung'Arno è gradevole, un buon sterrato che ha retto bene alle intemperie dei giorni scorsi.

Svolto a sinistra e proseguo passando sull'asfalto.

Come da visione precedente, non passerò nel campo da combattimento dell'anno scorso, ma aiutato dai vigili, e da due volontari, scavallerò la Statale per poi inoltrarmi nei meandri delle Cerbaie.

Sono all'inizio di questa boscaglia e intravedo i colori autunnali pronti ad avvolgermi.

Trovo le prime salitelle, ma come già ben conosco, solo due mi metteranno alla prova (quelle a Montecalvoli), e stavolta niente allunghi. Mi basterà un solo giro per farmi contento, sudare meno, e faticare meno. Chi si accontenta gode.

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Incrocio i podisti con la solita manfrina ripetitiva "Parti ora?".

Potrei rispondere "no, ho appena finito il primo giro", oppure "non è che io sono partito tardi, siete voi che, scesi dal letto quando era notte inoltrata, avete incominciato troppo presto a correre!".

Chissenefrega, saluto e sgommo via sopra le pietre storiche di questo bel tratto.

Primo ristoro, e piccola fermata alla fontanella della chiesa. Una rinfrescata (direi più una svegliata) fa sempre piacere.

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Scendo in via Tarantano, poi viaggio sopra un buon sterrato che discende nel bosco.

Trovo il famoso bivio 15-19, dove toppai l'anno scorso durante il mio secondo giro, e riemergo sulla strada per portarmi a Montecalvoli.

Diciamo che oggi rincomincio da dove avevo terminato. In senso inverso, ma sempre a Montecalvoli sto passando.

Svirgolo nel paese e discendo per poi risalire sulla lunga salita di via Crinale.

Nonostante il mancato allenamento, le gambe si muovono bene. Anzi la media del garmin è perfino più bassa rispetto ad un anno fa.

Di peggio c'ho la macchina fotografica, di meglio non ho l'intenzione dei 35k da fare.

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Dopo aver girato in via Rimozzo, riprendo un altro buon segmento di sterrato: stavolta riesco ad immortalarlo, e non solo ricordarlo.

Trovo il secondo ristoro, dove bevo un buon succo di frutta, chiacchero con Antonio, e poi discendo verso il bosco.

Un tratto un po' disastrato e sdrucciolevole, tra pietre e piccole buche, ma per le Cerbaie si fa questo ed altro.

Scavallo il fossato, risalgo dove è quasi buio, e via dentro i meandri della boscaglia fitta in località Bosco Piccione.

Due passi ancora e mi ritrovo sulla provinciale per Calcinaia.

Altri due e discendo in via del Bufalaio. Piena di colori autunnali, e sfiorata da un ottimo sole ottembrino. Non caldo, ma piacevole e leggero, quasi a toccare la maglietta come la mano di una bella donna.

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Proseguendo dritto mi rituffo nelle Cerbaie boschive.

Stavolta sono a posto pure i nastrini e la segnaletica. Forse i dispettosi sono rimasti a riposo e per questo anno niente errori e giramenti... a vuoto.

Cave e cipressi, quasi a contrastare la bellezza della natura con la debolezza dell'uomo a rovinare il prezioso che possiede.

Anzi che gli hanno prestato.

Non mi resta che osservare qualche mucca al pascolo, e gustare da lontano la pianura bientinese, e i Monti Pisani illuminati dal sole.

Un pezzetto di strada, e poi quell'immancabile tratto di redola assolata, che ogni anno, come un pugno al costato, mi si ripresenta davanti.

Sembra che qua il sole sia più caldo.

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Oh! Che bello! Senza fretta mi soffermo al Cigno Nero. Mi gusto un giretto fotografico, cosa che non avevo mai fatto.

Riparto (dopo aver posato il bicchiere nel luogo giusto), rientrando in men che non si dica dentro al bosco.

Risalgo su, e via sgommando sulla single track cerbaia.

Ricalco le pietre storiche, poi ringranzio i vigili che fermano le auto aspetttando il mio passaggio.

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Con piacere oltrepasso il cancello di Villa dei Lawley, e risalendo lungo i suoi sentieri, mi ritrovo davanti tutta la sua imponenza.

Discendo da quel colle, correndo sopra un morbido terreno e passando all'interno dell'Orto Botanico.

Prima dell'uscita dal cancello, è ben visibile il cartello dei 18k percorsi.

Mai come nessun altro ha rispettato questa regola.

Ogni chilometro era segnato da cartelli enormi, ben fatti, e tutto chiaro. Numeri telefonici compresi. Questa segnaletica durerà per anni.

Un consiglio a tutti gli organizzatori di corse podistiche e non. Prendetene spunto.

Quindi da parte mia (e non sono il solo a dirlo) un bravo aggiunto alla Polisportiva Gatto Verde.

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Altro tratto di sterrato, e ultime svirgolate cittadine prima di giungere, e chiudere (nel vero senso della parola, visto che forse ero proprio l'ultimo ad oltrepassare l'Arco Rosso) questa bella corsa, nel prato del Circolo Arci di via Matteotti a Calcinaia.

2h06.49 per 18,910k percorsi. Media di 6.42 m/km (abbassata dal passaggio nel Bosco di Montecchio).

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Ottima la corsa, l'organizzazione, la segnaletica, e tutto quanto c'era a disposizione.

Ottimo pure il ristoro finale, dove una buona pastasciutta all'arrabbiata, ha prevalso sul sorriso fresco e genuino di tre giovani ragazze.

Loris Neri - Podistica Galleno