30/03/14 tra le redole di Lammari
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Correre tra le redole che furono, poco rimane del percorso che dà il titolo di questa sgambata del T.P.L., forse ancora più ridotte almeno per quelle che riusciamo a calpestare.

38^ "tra le redole di Lammari" by Claudio landucci

Tra le redole di Lammari by Claudio landucci

38^ "tra le redole di Lammari"

38^ tra le redole di Lammari, quando il non correre o andare di passo svelto lascia spazio alle riflessioni(?)

Correre tra le redole che furono, poco rimane del percorso che dà il titolo di questa sgambata del T.P.L., forse ancora più ridotte almeno stando a quelle che riusciamo a calpestare.

Ancora una puntata nel non competitivo per la oramai stanca coppia Landucci Caterina,quasi un anticipo di quello che ci troveremo ad affrontare quando le stanche membra saranno in là con gli anni, la forma tarda ad arrivare e dove dirigi una volta fuori dall' uscio se non ad una sgambata che ci propone il T.P.L.?

cosa c'è di meglio di una scampagnata posta pochi km dalla magione è più precisamente in quel di Lammari, tenuto conto che possiamo partire un po più tardi standocene nel letto considerato che abbiamo dormito un ora in meno causa l' illegale ora?

Questa passeggiata prende il via dai laghetti isola bassa, una bella locazione, immersa nel verde, è una di quelle passeggiate che vede molte edizioni alle sue spalle, ha superato la trentina, quasi quaranta oramai e li dimostra tutti, non per le rughe o per la mancanza di organizzazione, ma per la mancanza di quelle che davano il titolo della corsa (stavolta mi è sfuggito, non so più che aggettivo trovare), le "redole", le quali altro non sono che strade di campagna immerse nei campi dove scorrazzavano i trattori per la lavorazione dei campi, campi che progressivamente e anche troppo velocemente spariscono per lasciare il posto a nuove abitazioni, capannoni, tanto per arricchire l' industria del mattone, salvo poi vedere le nostre periferie oltraggiate da capannoni industriali dismessi, case coloniche abbandonate, nuove costruzioni che invecchiano in attesa di qualche acquirente in barba alla più elementare norma che vede i campi essere fonte primaria di cibo.

Filosofia spicciola scaturita da un piccolo uomo, ignorante che vede nel progresso selvaggio solo la fine della civiltà, ma per tornare alla nostra passeggiata, rispetto all' ultima nostra presenza ho trovato il percorso cambiato, migliorato aggiungendo una parte in più di sterrato, meno asfalto quindi,più natura una miglioria che spero venga ancora aumentata nelle future edizioni.

Bello lo scorrazzare sulle nostre colline da dove si domina tutta la piana purtroppo sfocata da una leggera foschia (inquinamento), tanti gli addetti sul percorso per vigilare sulla nostra incolumità visti anche alcuni attraversamenti pericolosi e come sempre presente il ristoro finale senza glutine.